Esame dei trend dalla prospettiva di un’azienda globale di software come RCS Sound Software
RCS Sound Software: l’approccio del comparto radiofonico negli Stati Uniti è orientato prima di tutto al digital audio. Il podcasting in questo momento è al centro di molti sviluppi (iHeart è il più grande produttore di podcast negli USA). In Europa si punta a convergenza tra broadcast e digital audio. In Italia l’interesse è sulla multicanalità e sul fenomeno della visual radio, più raro fuori dal nostro paese.
Lo stato della radiofonia europea rispetto a quella americana. La specificità italiana
RCS Sound Software è un’azienda globale e recepisce le tendenze da un punto di osservazione esterno al mercato nazionale.
Per acquisirne il punto di vista autorevole, ne abbiamo parlato con Michele Logrippo, responsabile per l’Italia di RCS Europe e con Piero Rigolone, che si occupa di marketing e comunicazione col progetto RCS Meets Italy.
RCS Sound Software
(Newslinet) – Dove ha sede RCS Sound Software?
(Michele Logrippo) – RCS Sound Software ha il suo quartier generale negli Stati Uniti e più di 20 sedi in tutti i continenti, pertanto i suoi prodotti vengono sviluppati recependo le necessità che emergono nei diversi mercati.
Digital audio prima di tutto
(NL) – Il core business?
(M.L.) – L’approccio del comparto radiofonico negli Stati Uniti è orientato prima di tutto al digital audio. Il podcasting in questo momento è al centro di molti sviluppi. Ad esempio, il gruppo leader iHeartMedia ha nella propria app sia le sue radio lineari sia playlist on demand, in modo simile a Spotify.
iHeart primo produttore di podcast in USA
iHeart si presenta ormai esclusivamente come il primo produttore di podcast in America, che detto da quello che è anche il più grande editore radiofonico americano fa un po’ specie. Ma rende bene le proporzioni del fenomeno.
In Europa si punta ad una convergenza tra broadcast e digital audio
(NL) – E nel Vecchio continente?
(M.L.) – Anche in Europa ci sono grandi gruppi che stanno puntando in modo importante sull’audio digitale. Bauer Media Group ha 50 radio in diverse nazioni tra cui Regno Unito, Polonia, Danimarca e Svezia (tutte operanti con software RCS). Queste sono parte della più ampia divisione “audio”, che include diverse declinazioni del brand in modalità streaming e on demand, segno anche in questo caso di una convergenza tra broadcast e digital audio.
In Italia l’interesse è sulla multicanalità e sul fenomeno della visual radio, più raro fuori dal nostro paese
(NL) – E la situazione italiana?
(M.L.) – I nostri principali clienti italiani si stanno tutti muovendo nella direzione della multicanalità. Anche tra quelli minori c’è sensibilità e iniziano ad esserci i primi investimenti in questa direzione.
La singolarità della visual radio
(NL) – … per esempio nella visual radio?
(M.L.) – Il fenomeno della Visual Radio, che possiamo comunque inserire nel più ampio scenario della multicanalità, è invece prevalentemente italiano: in Europa si contano rarissimi casi di emissione sincrona 24h tra radio e TV. L’attenzione alla componente video è orientata maggiormente alle riprese in studio di contenuti radiofonici, messe online per una fruizione differita.
Transformers
(NL) – La Radio sta subendo una nuova importante trasformazione, in un certo senso seguendo quella attuata dalla televisione, declinando il brand principale in prodotti verticali in live streaming. Così come proponendo soluzioni on demand come catch-up radio e podcast…
(Piero Rigolone) – Questa consapevolezza sta crescendo negli operatori del settore a tutti i livelli e ha avuto un impulso importante lo scorso anno, in concomitanza con l’emergenza Covid-19.
Il Covid-19 ha spinto sul pedale
Alcuni editori radio anche locali hanno iniziato a rivolgere attenzione alle opportunità della distribuzione via IP, dove il digital audio è una loro naturale area di pertinenza, ma dove il paradigma è completamente diverso e cambia il modo di misurare e vendere i contatti con gli ascoltatori sul piano commerciale.
Modello broadcast
Tutto ciò si affianca a nuove modalità di distribuzione e fruizione che invece seguono il modello del broadcast tradizionale: DAB+ e Visual Radio DTT o satellitare.
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In collaborazione con: newslinet.com