Radio buyer: evitate che inserzionisti sprechino il proprio budget. E gli editori che fanno?
Spotify lancia un messaggio forte (e pericolosissimo per gli editori radiofonici) ai radio buyer: evitate che i vostri inserzionisti sprechino i budget per i media. Il nostro ascolto in auto nell’ultimo anno è cresciuto del 243%. sulle console di gaming del 40%, sui desktop del 21%, sugli smart speaker del 66% e sulla TV dell’82%. E mentre la pubblicità cambia direzione in tutto il mondo, gli editori italiani che fanno? Confermano le rilevazioni d’ascolto nel 2022 col metodo CATI. Che festeggia i 50 anni.
Spotify crescita a doppia cifra ed oltre su tutti i device
“Per anni, gli annunci radio hanno rappresentato per le aziende nazionali e locali un modo efficace per promuovere la consapevolezza su vasta scala e raggiungere i propri clienti. Tuttavia, poiché sempre più persone si dedicano ai contenuti digitali, la loro gaming (+40%), computer desktop (+21%), altoparlanti smart (+66%) e TV (+82%).
Frammentazione su canali, dispositivi e fonti di contenuti
Poiché sempre più persone si dedicano ai contenuti digitali, la loro attenzione e il loro tempo sono frammentati tra più canali, dispositivi e fonti di contenuti.
Radio buyer: non sprecate il budget
Di conseguenza, per evitare che gli inserzionisti sprechino il proprio budget per i media, è fondamentale che il targeting, la distribuzione e la misurazione sulle varie piattaforme siano accurati”.
Spotify ai radio buyer: offriamo targeting più preciso e possibilità di comprendere impatto annuncio
Così un comunicato pubblicato sul sito di Spotify, che continua, rincarando la dose: “La possibilità di entrare in contatto con il pubblico durante i momenti di ascolto migliori non è più appannaggio esclusivo della tradizionale pubblicità radiofonica. Gli inserzionisti audio hanno una nuova opportunità per conoscere il proprio pubblico, effettuarne un targeting più preciso e comprendere l’impatto di un annuncio”.
La soluzione sono gli annunci audio digitali su Spotify
“Gli annunci audio su Spotify offrono l’incredibile copertura e scalabilità della radio tradizionale, ma con le prestazioni e le opportunità di ottimizzazione accurate caratteristiche dei media digitali“, annota l’avviso dell’OTT dello streaming audio ai radio buyer.
L’audio è ovunque e l’Italia sta ascoltando
“Lo abbiamo già detto, ma siamo in una nuova età dell’oro per l’audio, con musica, podcast e audiolibri da tutto il mondo a portata di mano. Al momento su Spotify sono presenti più di 70 milioni di brani, 4 miliardi di playlist e oltre 2,9 milioni di podcast”.
L’innovazione continua a far avanzare lo streaming audio. Spotify: +243% dell’ascolto in auto
“Esistono moltissimi nuovi modi per scoprire e ascoltare questi contenuti. L’innovazione continua a far avanzare lo streaming audio e crea ulteriori momenti in cui gli inserzionisti possono entrare in contatto con gli ascoltatori. Nell’ultimo anno abbiamo osservato un aumento dell’ascolto tramite dispositivi domestici connessi, tra cui console di gaming (+40%), computer desktop (+21%), altoparlanti smart (+66%) e TV (+82%). Abbiamo anche assistito a un aumento del 243% dell’ascolto in auto su Spotify nell’ultimo anno, dal momento che chi guida porta con sé i propri pod social”.
>13 anni orientati al digitale
In Italia le persone di età superiore ai 13 anni si stanno orientando verso questi comportamenti di ascolto digitalizzati. Nonostante l’utilizzo sia più diffuso tra gli ascoltatori della Generazione Z (88%) e i Millennial (77%), anche oltre la metà degli adulti di età superiore ai 35 anni accede ai contenuti audio in streaming.Non sorprende che il tempo trascorso sui servizi audio digitali stia superando rapidamente quello della radioA questo proposito, non sorprende che il tempo trascorso sui servizi audio digitali stia superando rapidamente quello di ascolto della radio.
Ottimizza la spesa per l’audio con Spotify
Di qui la conclusione – lapidaria – rivolta ai radio buyer: “Spotify è la piattaforma di streaming audio più popolare al mondo. E possiamo aiutarti a colmare le lacune lasciate dai piani multimediali tradizionali. Raggiungiamo oltre la metà (51%) della popolazione online italiana e possiamo fornire una copertura settimanale unica aggiuntiva agli annunci radio”.
E gli editori radio?
Sono più di due anni che su queste pagine ospitiamo avvisi agli editori, allertandoli sulla presentazione di uno scenario come quello – purtroppo – oggi descritto. Ma le uniche reazioni che abbiamo registrato sono stati i soliti comunicati autoreferenziali sulla salute del mezzo radiofonico.
CATaclisma
Basati perlopiù sulle rilevazioni del Tavolo Editori Radio, la società partecipata dai radiofonici che cura gli ascolti…. dei radiofonici. E che ha già annunciato che nel 2022 proseguirà l’indagine col metodo delle (fastidiose) interviste telefoniche CATI. Sistema che festeggerà i 50 anni.
In collaborazione con: newslinet.com