Voice4Health – Agli anziani piacciono gli smart speaker

Altro che telefoni coi tastoni

Chi ha detto che la tecnologia è materia per i giovani? Secondo il progetto Voice4Health, condotto dal Centro di ricerca dell’Università Cattolica EngageMinds HUB in collaborazione con DataWizard e con il contributo (“non condizionante“) e di Amazon gli assistenti vocali ed in generale l’intelligenza artificiale piacciono sempre di più agli over 65 (precisamente al segmento di età tra i 60 e gli 80 anni). Gli smart speaker, una volta “addestrati”, possono agevolare in molte attività quotidiane e, addirittura, fare compagnia, contribuiendo al miglioramento della qualità della vita.

Voice4Health

Le persone che hanno partecipato alla sperimentazione – guidata da un protocollo di ricerca scientificamente validato che ha visto l’utilizzo dell’assistente vocale Alexa – avrebbero riportato una significativa riduzione dello stress psicologico e un miglioramento dell’attitudine personale all’uso della tecnologia.

Effetto Covid

«Si tratta di risvolti di grande interesse – sottolinea la professoressa Guendalina Graffigna, Ordinario di Psicologia della salute e dei consumi presso l’Università Cattolica di Milano-Cremona e direttore dell’EngageMinds HUB – basti pensare a come la pandemia da Covid-19 abbia accelerato, quando non imposto, un cambio di paradigma nelle relazioni familiari attraverso l’uso di collegamenti da remoto, ma anche alla crescente digitalizzazione della pubblica amministrazione che implica, con lo Spid, la creazione di una propria identità digitale con la quale accedere a molti servizi; per esempio la consultazione del fascicolo sanitario o, sempre in questa fase pandemica, la prenotazione della vaccinazione.

Alexa, parla con Voice4Health

A Voice4Health hanno partecipato 60 uomini e donne senior e anziani (tra i 65 e gli 80 anni) reclutati appositamente. Si tratta di persone che – come previsto dal protocollo della ricerca – hanno ricevuto un dispositivo Alexa e sono state intervistate quattro volte: due settimane prima dell’inizio della sperimentazione, appena prima dell’inizio, alla fine delle due settimane di sperimentazione e dopo altri quindici giorni, come azione di follow up.

Dopo l’esperimento diminuisce il senso di solitudine…

Se, come accennato, il 75% del campione ha dichiarato a fine della sperimentazione di aver visto aumentare il proprio stato di benessere, va indagato meglio in che senso ciò è avvenuto. E dallo studio Voice4Health dell’EngageMinds HUB si rileva, ad esempio, che la risposta positiva alla domanda “Mi sono sentito calmo e rilassato” usando un assistente vocale è nettamente incrementata nel corso dell’intero periodo di otto settimane.

… ed aumenta il senso di benessere

«Dal punto di vista emotivo – ha spiegato la ricercatrice della Cattolica Serena Barello – il 52% degli intervistati ha dichiarato di aver mantenuto un elevato stato di benessere anche nelle settimane successive alla sperimentazione. Ma di tutto rilievo è stato anche l’impatto sulle relazioni sociali – prosegue Barello – perché dopo la sperimentazione, ben il 62% degli intervistati ha avuto la sensazione di sentirsi meno solo e il 98% ha espresso una maggior volontà di comunicare con altre persone mediante le nuove tecnologie».

L’assistente vocale è “smart” anche per gli anziani…

Questa prima sperimentazione, che dovrà essere consolidata con studi randomizzati e su un campione più vasto, ha portato a risultati positivi, evidenziando anche la facilità d’uso dell’assistente vocale impiegato nella ricerca.

La potenza della voce

Con il solo uso della voce, infatti, è possibile ad esempio attivare un promemoria, riprodurre musiche e video, ascoltare le ultime notizie e rimanere sempre in contatto con parenti e amici. Peraltro, per l’intero campione di persone che ha partecipato all’esperimento, utilizzare questo dispositivo è risultato divertente e ne raccomanderebbe l’uso ad amici e familiari.

Diffidenza verso Alexa cala subito

La percezione dell’utilità di un assistente vocale per le attività quotidiane è calata tra la fotografia scattata prima di iniziare la sperimentazione con Alexa. Ma dal momento in cui il dispositivo è stato distribuito, la misurazione di utilità nella vita di tutti i giorni è cresciuta costantemente sino alla fase di follow up, cioè anche settimane dopo la fine della sperimentazione. E, parallelamente, nel corso della prova è diminuita la sensazione di nervosismo e stress.

Amazon: lavoriamo per fornire un aiuto concreto contro la solitudine

«Ogni giorno in Amazon lavoriamo per realizzare dispositivi e servizi che rendano più semplice e sicura la vita dei nostri clienti, grazie ad una tecnologia sempre più inclusiva, come quella offerta da Alexa – ha dichiarato Gianmaria Visconti, Country Manager Alexa. Che ha aggiunto: “In questo senso, i risultati della ricerca sono senza dubbio molto incoraggianti. Constatare che Alexa possa rappresentare un aiuto concreto per la popolazione più anziana, riducendo il loro senso di solitudine e rendendo più semplici alcune azioni della loro vita quotidiana, è uno stimolo in più a far meglio e a perseverare nel nostro impegno quotidiano».

Silver economy

«Siamo stati i primi promotori di questo progetto verso Amazon Europe e i dati della ricerca che abbiamo analizzato sono stati davvero molto significativi – ha dichiarato Riccardo Emmolo, Digital Strategist di Datawizard, società di consulenza sul Digital Health che ha co-progettato e realizzato l’esperimento assieme ad EngageMinds HUB. «I risultati di Voice4health – prosegue Emmolo – sono infatti la conferma di un quadro abbastanza chiaro: nei prossimi 2-3 anni le tecnologie digitali avranno un impatto decisivo sulla cosiddetta ‘Silver Economy’».

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In collaborazione con: newslinet.com

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