Perché gli editori fanno finta che nelle case ci sia ancora qualcuno che li ascolti con un ricevitore tradizionale?
Edison Research: nel 2008 solo il 4% degli utenti non aveva un ricevitore FM in casa. Oggi sono quasi il 40%. E quasi il 60% del campione tra 12 e 34 anni ha riferito di non avere radio a casa. “Volete che la vostra stazione sia fruita su Alexa. Ma per ottenere ciò dovete incoraggiare gli ascoltatori. Se pensate che lo facciamo spontaneamente, magari acquistando uno smart speaker per sentire la radio, vi state prendendo in giro”. La promozione delle modalità di fruizione radiofonica è estremamente limitata. A dimostrare che la Radio parla poco e male di se stessa. Ed è questo il vero problema.
Tutto va bene, madama la marchesa
“Tout va très bien, Madame la Marquise“, la famosa canzone francese interpretata in italiano da Nunzio Filogamo, primo presentatore del festival di Sanremo, racconta di una nobile marchesa che al telefono chiede informazioni al suo maggiordomo sulla situazione del suo castello e riceve paradossali rassicurazioni da questi, mentre la condizione è catastrofica.
Guardare la realtà
Il modo di dire si riferisce a coloro che lodano sempre tutto e che non vedono, o fingono di non vedere, il lato reale delle cose.
La bacchettata
Così l’istituto di ricerca statunitense Edison Research bacchetta gli editori radiofonici che si comportano come se, nelle case, tutto fosse rimasto agli anni 90.
L’allarme di Infinite Dial
Nell’ultimo rapporto Infinite Dial di Edison Research, la società di ricerca americana ha riferito che il numero di americani che affermano di non avere una sola radio in casa continua ad aumentare.
Ricevitori scomparsi dagli scaffali
Ed il ritmo si sta, ovviamente, intensificando. Anche perché i ricevitori AM/FM non si trovano più in vendita.
Nel 2008 sono il 4% degli utenti USA non aveva un ricevitore FM in casa…
Nella rilevazione Infinite Dial del 2020, condotta prima della pandemia di COVID-19, poco meno di un americano su tre di età pari o superiore a 12 anni aveva riferito di non avere una sola radio in casa.
… oggi sono quasi il 40%
Nel 2022, quel numero è arrivato al 39%. Quattordici anni fa, solo il 4% degli intervistati aveva dichiarato di non possedere un ricevitore FM/AM nella propria abitazione.
Quasi il 60% degli intervistati da Edison Research tra 12 e 34 anni non ha una radio in casa
Il 57% degli intervistati di età compresa tra 12 e 34 anni ha riferito di non avere alcun apparato tradizionale (stand alone) per la ricezione radiofonica.
Passività radiofonica
E qui scatta la bacchettata di Edison Research agli editori: “Ovviamente volete che la vostra stazione sia fruita su Alexa di Amazon ed altri smart speaker. Ma per ottenere ciò dovete incoraggiare gli ascoltatori.
Chiedete ai vostri figli
Se pensate che lo facciano spontaneamente, magari acquistando uno smart speaker, vi state prendendo in giro. Domandatelo ai vostri figli e vedrete”, è stato commentato a margine della presentazione dei dati dell’indagine Infinite Dial 2022.
La Radio come il vinile
“Dicono che il vinile stia tornando”, è stato osservato a riguardo dei dati di Edison Research.
L’industria radiofonica fa troppo poco per far tornare la Radio nelle case
Perché allora l’industria radiofonica non avvia una campagna nazionale in modo che “la radio” possa tornare?”, hanno concluso i commentatori del report di Edison Reserch.
L’allarme di NL nel 2016
NL è stato il primo periodico a lanciare l’allarme 7 anni fa, evidenziando come il ricevitore AM/FM stesse progredendo verso l’estinzione.
Consigli per gli acquisti (di device)
E quindi come fosse necessario suggerire all’utenza l’utilizzo di sistemi di ricezione alternativi, naturalmente digitali.
Device alternativi al ricevitore FM
Da quelli più prossimi all’utente, come il TV (DTT), lo smartphone, il tablet ed il pc passando a quelli più elitari, quali smart speaker e smart TV.
Come se il mondo non fosse cambiato
Eppure, ascoltando una radio italiana, si colgono per lo più inviti a sentire i contenuti tramite le piattaforme tradizionali (FM, DAB+) e attraverso l’app.
Inviti timidi…
Per gli altri device si registrano solo timide call to action per gli smart speaker.
… e senza pw
E oltretutto quasi sempre senza fornire le chiavi per le interazioni, cioè le skill per Alexa di Amazon o le action per Home di Google, peraltro quasi sempre piuttosto complesse. Un po’ come offrire l’accesso ad un portale protetto da password senza fornirla.
Visual Radio
Salvo ovviamente che l’emittente disponga di una visual radio sul DTT, circostanza che chiaramente conduce essenzialmente alla promozione di tale piattaforma per l’ascolto indoor.
Lo tsunami del DTT
Tuttavia, mentre sino a prima dello switch-off di quest’anno la presenza delle visual radio DTT era notevole (l’Italia era il paese con più offerta visual radio al mondo), la riduzione del numero degli operatori (network provider) e conseguentemente della capacità trasmissiva disponibile, unitamente agli elevati costi della stessa sta portando al dimezzamento delle stazioni radio con sbocco sul digitale televisivo terrestre in forma diretta.
HBBTV
Perché in forma diretta? Perché gli esclusi dal DTT stanno migrando in massa sulla HBBTV (Hybrid Broadcast Broadband TV), nelle sue forme variegate di cui abbiamo spesso parlato su queste pagine.
Crescita esponenziale
E che nei prossimi mesi vedranno certamente una crescita esponenziale.
Il paradosso della Radio: parla di tutto tranne che di sé
Ma anche su tale interessante prospettiva di fruizione la promozione è estremamente limitata. A dimostrare che la Radio parla poco e male di se stessa. Ed è questo, secondo Edison Research, il vero problema.
In collaborazione con: newslinet.com